Il WWF in provincia di Siena è sostenuto da volontari che operano sul territorio promuovendo il programma del WWF Italia ed organizzando attività a maggior valenza locale. Per contatti scrivere a siena@wwf.it, oppure all'indirizzo PEC wwfsiena@pec.it. Per la Vigilanza Volontaria WWF sono attivi gli indirizzi vigilanza@wwfsiena.it e vigilanzawwfsiena@pec.it.
Anche quest'anno in provincia di Siena adesioni da più Comuni
Sabato 25 marzo 2023 torna “Earth Hour - Ora della Terra”, il più grande evento globale sul tema del contrasto al cambiamento climatico promosso dal WWF. L’iniziativa si ripete dal 2007 ed è oggi una manifestazione mondiale in continua crescita che nel 2022 ha coinvolto milioni di persone in oltre 190 Paesi in tutto il mondo con lo spegnimento simbolico delle luci di migliaia di monumenti, edifici, piazze e strade. L’evento ha l’obiettivo di proporre ai cittadini, alle comunità, alle imprese, alle istituzioni di lavorare tutti insieme per affrontare il pericolo enorme causato dall’imminente e già in atto cambiamento climatico, con efficacia ed urgenza.
In provincia di Siena dalle 20:30 alle 21:30 sarà spenta a Siena l'illuminazione monumentale della Cappella di Piazza del Campo, a Monteriggioni l’illuminazione del Castello, a Montalcino i Loggiati del Sansovino, il palazzo comunale e la torre civica, a Buonconvento la cinta muraria, il monumento ai Caduti in via delle Rimembranze a Monteroni d’Arbia, mentre a Murlo sarà spenta la Rocca di Crevole.
Il 2022 è stato un ennesimo anno terribile dal punto di vista di climatico con moltissimi fenomeni estremi in tutto il mondo: dalle gravi siccità in Europa, Cina e USA alle alluvioni in Pakistan, dal collasso del ghiacciaio della Marmolada alla frana di Ischia.
Dalla COP27 sul clima di Sharm el-Sheikh non sono venuti segnali incoraggianti, pur essendo arrivato il via libera al Fondo per Perdite e Danni. Occorre un’accelerazione nell’azione per la riduzione delle emissioni così da limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, ma i Governi sembrano incapaci di intraprendere insieme questa sfida vitale per il futuro del Pianeta. In questo decennio è in gioco tutto: la possibilità di godere dei vantaggi della transizione come il pericolo di non riuscire a evitare le conseguenze più catastrofiche della crisi climatica. Le fonti rinnovabili, con il risparmio e l’efficienza energetica, sono la vera ricetta per assicurare indipendenza e sicurezza energetica.
La natura è uno dei nostri alleati più forti contro la crisi climatica: ci consente di attenuarne gli impatti e di accompagnare l’azione per ridurre drasticamente, e azzerare entro la metà del secolo, le emissioni di CO2. La COP15 sulla biodiversità di Montreal si è conclusa con un accordo su un pacchetto di misure per contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, tra cui un Quadro globale per la biodiversità post-2020 e una serie di decisioni su finanziamenti, attuazione,monitoraggio e condivisione di informazioni/benefici. All’alto livello di ambizione espresso per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, occorre però far seguire azioni concrete.
Il 2023 sarà quindi un anno molto importante. Nei prossimi mesi l’IPCC, il Panel scientifico dell’ONU sul cambiamento climatico, approverà il suo Sesto Rapporto di Valutazione, con le raccomandazioni per i decisori politici. E a fine anno, la COP28 sarà molto importante per spingere i governi a un’azione climatica più decisa e c’è da augurarsi che sia all’altezza di questo compito.
Altre informazioni su: oradellaterra.org.
Il WWF risponde ai Consorzi di Bonifica e chiede un nuovo modello di gestione
Recentemente l'AMBI, l'Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei miglioramenti fondiari, a cui fanno capo i Consorzi di Bonifica, ha diramato un comunicato stampa dal titolo "Scoperto lo scrigno delle piante aliene in Italia: è il fiume Arbia in Toscana".
Auspichiamo che i sindaci dei comuni interessati prendano una posizione ferma, ergendosi a difesa di un territorio che comprende emergenze storiche e naturalistiche decantate in Italia e all’estero, stigmatizzando la grossolana narrazione che risulta da questi titoli ad effetto.
Se oggi la naturalità della vegetazione ripariale dei nostri fiumi è compromessa per lunghi tratti, è a causa di un quadro di responsabilità in cui privati, Consorzi di Bonifica, Amministrazioni Locali e Genio civile hanno ricoperto un ruolo primario nel corso degli anni, con la realizzazione di dissennati e massicci interventi di taglio che hanno favorito l’espansione di specie vegetali aliene (specie originarie di altri territori e diffuse grazie all'opera volontaria o involontaria dell'uomo).
Infatti, con il taglio distruttivo delle specie autoctone questi interventi hanno irrimediabilmente alterato gli equilibri ecosistemici originari, lasciando spazio a specie infestanti ed opportuniste che hanno potuto diffondersi agevolmente e velocemente. E’ proprio laddove la gestione fluviale non altera l’ecosistema locale che le specie aliene non proliferano.
La diffusione delle specie aliene è un grave problema ambientale e per la conservazione della biodiversità. Come WWF Siena disapproviamo il tentativo dei Consorzi di Bonifica di proporsi, oggi, come risolutori del problema, quando sono parte delle cause. Sarebbe interessante capire quanto l'operato di escavatori, ruspe e macchine da taglio, che sembrano essere il principale modo di approcciarsi ai fiumi da parte dei Consorzi di Bonifica, abbiano in realtà spianato la strada a bambù e altre specie aliene erbacee ed arbustive, come l'ailanto e la robinia, che trovano suolo fertile e nessun competitore ad arrestarle.
Il WWF auspica un cambio di passo rapido ed effettivo, verso un nuovo modello di gestione dei fiumi da parte di tutti gli organi preposti, a partire dal Genio Civile e dai Consorzi di Bonifica. Troppo grave è la situazione in cui versano molti corsi d'acqua, il cui benessere è anche il nostro. Prelievi idrici eccessivi, inquinamento, specie aliene ed una gestione distruttiva di sponde ed aree riparie stanno cancellando uno dei più pregevoli ambienti naturali del nostro territorio.
Grande successo del convegno a Monticiano
Il convegno “Boschi, biodiversità e Clima” che si è svolto sabato 5 novembre a Monticiano è risultato un momento importante per l’ambiente e il territorio. La lunga giornata di lavori ha visto avvicendarsi numerosi docenti, tecnici, ricercatori che da anni si applicano con costanza ed impegno per dare una svolta alle politiche di gestione forestale in Toscana e in Italia, dominate dalla forma di utilizzo a ceduo dei nostri boschi. Si è potuto apprendere dai lavori della conferenza quanto impatto possa avere il cambiamento climatico sulle foreste oggetto di utilizzazione non appropriata, quanta perdita di vita e biodiversità possano produrre scelte non oculate di gestione del territorio e quanti “benefici ecosistemici” prodotti per noi gratuitamente dalle foreste (primo fra tutti l’assorbimento dell’anidride carbonica atmosferica, ma anche la produzione di legno e molti altri) possano essere compromessi a seguito di interventi sbagliati.
Durante la lunga giornata, partita nella mattinata e terminata il tardo pomeriggio, si è parlato anche molte opportunità di gestione alternativa, possibilità concrete che i proprietari e gli enti dovrebbero sfruttare maggiormente per creare quel cambio tanto auspicato e realizzabile che possa salvaguardare le foreste toscane, rispondere alle strategie europee in materia di biodiversità e clima ed anche mantenere una filiera del legno di maggior valore. I relatori e i tanti cittadini intervenuti hanno evidenziato le criticità connesse all’uso dei boschi come fonte di energia in impianti industriali e spesso assai lontani dai luoghi di provenienza della legna e in generale un uso del bosco improntato al solo mercato della legna da ardere.
Molte sono state anche le richieste di maggiore tutela dei boschi nelle aree protette e nei demani pubblici, in coerenza con le loro funzioni. Impressionanti sono i dati che riguardano la diffusione di pratiche illegali tra le aziende di taglio boschivo, con un incremento crescente di sanzioni, peraltro irrisorie dal punto di vista dissuasivo, e reati penali nel territorio regionale, sintomo che la situazione non è sotto controllo. Che il problema sia sentito è risultato evidente per la partecipazione oltre le aspettative con l’auditorium riempito dai tantissimi cittadini arrivati da tutta la regione. Tra loro agricoltori, guide ambientali, escursionisti, proprietari terrieri, ambientalisti, politici locali.
Diverse le autorità intervenute tra cui il sindaco di Monticiano Alessio Serragli e diversi ufficiali ed agenti dei Carabinieri Forestali.
Dispiace invece l’assenza della Regione e degli altri soggetti istituzionali che si occupano di foreste, che il WWF ha invitato ufficialmente al convegno: si tratta di un segno negativo e di scarsa considerazione della tematica, in un momento così delicato per l’ambiente e la società intera.
Da parte di tutti i presenti si è espressa la volontà di continuare a lavorare tenacemente affinchè possa realizzarsi un cambiamento tangibile nella gestione delle foreste e raggiungere una maggiore salvaguardia di un patrimonio naturale di importanza fondamentale per la sopravvivenza del pianeta e delle future generazioni. Questo sarà possibile attraverso uno sforzo collettivo ed azioni concrete da parte delle istituzioni, dei cittadini e delle imprese. Il WWF in Toscana sarà attivo con il suo ormai rodato progetto Forests for life Toscana. Gli atti del convegno e i video degli interventi verranno inseriti e resi pubblici sul sito www.forestsforlifetoscana.it.