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Ogni giorno le guardie WWF alle prese con tagliole, lacci, abbattimenti di specie protette, foraggiamenti, bocconi avvelenati, circolazione fuori strada.

E' di pochi giorni fa il servizio uscito su Newsweek che, dati alla mano, inquadra il bracconiere italiano fra i più attivi e feroci protagonisti del massacro degli uccelli canori europei. Questo triste primato, che colloca nuovamente il nostro paese fra quelli culturalmente e socialmente più arretrati, è indubbiamente frutto di una penosa sub-cultura diffusa nell'ambiente venatorio, che travisa completamente il rapporto uomo-natura.

A chiusura della stagione venatoria, le guardie del WWF delineano un quadro tutt'altro che positivo anche per la provincia di Siena, come già emerso in altre occasioni per le province di Firenze e Grosseto.
Il fenomeno del bracconaggio, o in generale dell'impiego di pratiche di caccia illegali, è molto più diffuso di quanto percepito dai cittadini e dalle istituzioni.

Pur considerando le limitatissime forze messe in campo per contrastare il problema, anche quest'anno non è trascorsa settimana senza che le guardie volontarie del WWF siano state coinvolte nel rinvenimento di reti, tagliole e lacci o nella verbalizzazione di illeciti per abbattimento di specie protette o particolarmente protette quali fringuelli, frosoni, cardellini, cinciarelle, cinciallegre, pettirossi ed addirittura rapaci. Come se non bastasse, nel quadro delle attività di caccia vanno inclusi gli illeciti legati alla circolazione fuori strada in aree boscate, al foraggiamento illegale della specie cinghiale ed al drammatico impiego di esche avvelenate.

Numerosi controlli con cane addestrato hanno portato al rinvenimento di bocconi avvelenati con potenti veleni, in aree adiacenti a istituti faunistici in varie zone della provincia di Siena. Il pensiero criminale degli autori che mettono in atto questa pratica sconsiderata sarebbe quello di eliminare eventuali predatori presenti in zona, per garantire maggiore probabilità di sopravvivenza alle specie cacciabili. In realtà, il risultato che raggiungono questi atti è la contaminazione ambientale, con gravissimo rischio per la salute pubblica, l'uccisione indiscriminata di fauna selvatica e l'avvelenamento di animali da compagnia.

L’abbattimento di specie protette e l’uso delle pratiche illegali di caccia comporta nei confronti dell’autore la denuncia penale all’autorità giudiziaria, con conseguenze anche gravi, che non rendono comprensibile come ancora oggi, nel 2015, ci siano personaggi disposti a mettere in atto queste azioni per una attività ricreativa. Il WWF ringrazia tutte le forze dell'ordine che collaborano con le proprie guardie volontarie ed invita tutti i cittadini a sottoscrivere la petizione NO ai Crimini di Natura sul sito criminidinatura.wwf.it.

FOTO
Vigilanza WWF - Sequestri effettuati in provincia di Siena di tagliole e specie protette abbattute.
Vigilanza WWF - Operazione di foraggiamento della specie cinghiale rinvenuta nei boschi della provincia.

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The Massacre of Europe's Songbirds

Il massacro degli uccelli canori europei

Campagna WWF - Crimini di Natura